Soluzioni dinamiche per l'investimento "passivo" sostenibile
Uno dei principali trend di investimento dell'ultimo decennio è stato il passaggio dall'investimento attivo a quello passivo, con gli investitori attratti da commissioni più basse e dalla semplicità dei sistemi.
In Europa, l'investimento passivo ha rappresentato il 16% del totale dei fondi gestiti nel 2017, a fronte del 12% nel 20101. Un'altra tendenza popolare tra gli investitori è l'investimento sostenibile e responsabile: a livello globale, le attività di investimento sostenibile ammontavano a 30.700 miliardi di dollari all'inizio del 2018, pari a un aumento del 34% in due anni2. Nel 2018 la Commissione europea ha lanciato un piano d'azione innovativo per il finanziamento della crescita sostenibile, con l'obiettivo di creare nuovi strumenti per integrare gli investimenti sostenibili.
La vera domanda è: questi due processi di investimento possono essere combinati? Tralasciando un dibattito di tipo binario, le strategie passive possono integrare quelle attive per far crescere ulteriormente gli investimenti sostenibili? La risposta pragmatica a questa domanda piuttosto retorica è che l'investimento "passivo", che di solito segue un indice ponderato in base al mercato, può essere ridefinito come un processo di investimento "dinamico e sistematico", integrando considerazioni ambientali, sociali e di corporate governance (ESG). L'implementazione più semplice ed efficiente di tale processo è la creazione e l'adozione di un indice che integri i filtri di selezione ESG.
Una gamma di soluzioni per incorporare i fattori ESG nell'indicizzazionne
Proprio come per altre soluzioni di investimento ESG, l'integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance nella creazione di un indice può avere luogo sulla base di un approccio di esclusione, una selezione positiva delle aziende best-in-class o best-inuniverse, oppure nell'ambito di una specifica tematica ESG, fermo restando che ognuna di queste metodologie risponde a scopi e priorità di investimento differenti. La selezione delle maggiori società con migliore performance ESG nell'intero scope idoneo è chiamata strategia best-in-universe, mentre una strategia bestin-class seleziona i leader ESG per sub-scope, che tipicamente è un settore di attività. L'implementazione della strategia best-in-class è interessante perché consente di mantenere una diversificazione settoriale in linea con quella dell'universo d'investimento; gli investitori decidono di implementarla anche per promuovere le migliori pratiche ESG in tutti i settori. Gli indici tematici possono essere creati nell'ambito di molteplici tematiche ESG. Ad esempio, dal 2015 vi è stata una grande spinta verso indici orientati a uno o più dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU (UN SDG), come acqua pulita e servizi igienico-sanitari, consumo e produzione responsabili, energia pulita e a prezzi accessibili o uguaglianza di genere.
I criteri ESG utilizzati negli indici tendono a concentrarsi sempre più sulle tendenze di miglioramento e sulle prospettive future, anziché sulle prestazioni statiche attuali degli ESG. Inoltre, gli indici mirano sempre a combinare la performance finanziaria e la performance ESG: in quest'ottica, nella creazione dell'indice possono essere presi in considerazione criteri aggiuntivi, come la volatilità, la liquidità o il rischio. Infine, mentre la maggior parte degli indici è ponderata in base alla capitalizzazione o a valori paritari, i punteggi ESG possono talvolta essere utilizzati anche per "inclinare", ovvero aumentare o diminuire le ponderazioni dei componenti.
La flessibilità degli indici sistematici dinamici permette di combinare diversi dei suddetti approcci.
Una vasta gamma di metodi di erogazione
Una volta creato un indice, le sue performance possono essere facilmente generate attraverso vari metodi. Storicamente, un modo molto popolare è consistito nel creare fondi di investimento che tracciano un indice ESG, acquistando gli stessi componenti e riducendo al minimo l'errore di tracciamento. I fund manager possono quindi esercitare l'impegno aziendale e la gestione degli investimenti. La performance di un indice ESG può essere generata anche in modo più sintetico, attraverso un'opzione, uno swap e, più recentemente, i futures.
Infine, negli ultimi anni hanno guadagnato una popolarità significativa le soluzioni di investimento
su misura che riproducono la performance di un indice ESG in combinazione con requisiti finanziari personalizzati, tipicamente un grado di protezione del capitale, contribuendo alla crescita della quota di mercato degli investimenti sostenibili, che si attesta intorno al 25%, secondo il Global Sustainable Alliance Report 2018.
Una serie di vantaggi
Una soluzione che utilizza un indice è costruita in modo da allentare i vincoli degli investitori, assicurando che le loro diverse esigenze siano soddisfatte. I vantaggi sono tangibili:
Trasparenza: le regole dell'indice sono definite fin dall'inizio e applicate per l'intera durata dell'indice; comprendono la definizione di una solida governance per adattarsi ai vari eventi che possono influenzare la vita di un indice.
Time-to-Market: il tempo che intercorre tra la definizione della strategia e la fornitura delle soluzioni d'investimento ESG personalizzate legate all'indice può essere breve, ad esempio poche settimane.
Architettura aperta: gli investitori possono indicare i propri provider di dati ESG preferiti.
Flessibilità dimensionale: il costo competitivo della creazione e della gestione di un indice lo rende adatto a piccoli investimenti.
Normativa: gli indici sono disciplinati dal Regolamento europeo sugli indici usati come indici di riferimento nell'UE e i principi della International Organisation Of Securities Commissions (IOSCO) dai parametri finanziari globali.
L'ampiezza degli approcci, dei formati di erogazione e dei benefici offerti dagli indici che incorporano i criteri ESG ne fanno chiaramente una valida soluzione per realizzare investimenti sostenibili in modo sistematico e dinamico: una nuova prospettiva per un investimento sostenibile "passivo".
ISABELLE MILLAT Isabelle ricopre il ruolo di Head of Sustainable Investment Solutions dal febbraio 2017. È entrata in Societe Generale nel 2006 e ha ricoperto diverse posizioni nell'ambito delle attività di mercato, in particolare come COO per l'attività Cross Asset Structured Products a New York. Dal 2014, è Financial Product Engineer, responsabile dello sviluppo di strategie d'investimento cross asset e della strutturazione degli indici per il franchise Societe Generale Index (SGI). Isabelle ha iniziato la sua carriera nel 2001 presso Capgemini Consulting. Isabelle Millat si è laureata presso la ESSEC Business School. |
(1) Dati principali della ricerca Lyxor ETF, novembre 2018. (2) 2018 Global Sustainable Alliance Report.